Sembra un personaggio uscito dalla celebre canzone di Elio e le storie tese ma invece è tutto vero: è stato anche denunciato per molestie.
Una figura che sta diventando sempre più famosa a Roma risponde al nome di A.G. ed è un cittadino italiano del 1971. L’epiteto con cui si è fatto conoscere negli anni, però, lo deve ad una famosa canzone di Elio e le storie tese ed è “Shpalman“. Un soprannome che non gli è arrivato per caso e che nasce dal suo particolare modus operandi criminale: quello di lanciare feci sulle sue vittime.
Una storia assurda che, però, è perfettamente veritiera: la vita di “Shpalman” è una continua collezione di denunce dal lontano 2012, causate dai suoi “imbrattamenti”, dalle sue molestie e dal palpaggiamento di una donna a Testaccio. A parlare approfonditamente del caso, oggi, è il Messaggero.
Il racconto di chi lo ha incontrato
Nonostante le molte denunce ricevute, Shpalman è sempre uscito pulito dai suoi guai con la legge. A confermarlo sono le testimonianze delle sue vittime. Una di loro, sulla pagina Instagram “Welcome to favelas“, ha raccontato di un’episodio che lo ha visto protagonista: “Scena: usciamo dal locale Appio, mentre saliamo in macchina passa alle mie spalle e mette la cacca sul sedile mentre sto per sedermi, ovviamente tralascio il resto“.
“Andiamo dai carabinieri, denunciamo e – continua il racconto – con riconoscimento facciale e telecamere riusciamo a risalire alla persona. Processo un anno dopo, la cosa assurda davanti al giudice di pace, quindi zero penale. Morale della favola? È passata in cavalleria, credo gli abbiano fatto solo una sanzione, nulla più. Poi dici che uno dovrebbe farsi giustizia da solo“.
L’ossessione verso le donne
Spulciando più a fondo per quanto riguarda il caso, si scopre che il 52enne ha dimostrato una sorta di ossessione verso i gruppi formati da sole femmine. Uno dei suoi crimini ricorrenti è infatti quello di attendere che una ragazza apra la portiera della propria auto per poi lanciarci dentro un fagotto pieno di escrementi.
“Ero con una mia amica – racconta una vittima -. Non ci siamo accorte di nulla. Ma quando siamo salite in auto è stato inevitabile. La mia amica ci si è seduta sopra. Ho segnalato la cosa ma purtroppo mi è stato detto che non essendoci danni al veicolo non si poteva fare nulla“. Chissà, quindi, se qualcuno riuscirà mai a far arrestare questo antieroe?